Villacastellani nel mondo: Giulia Angelini a Londra tra musical e danza
Giulia Angelini, classe 2002, è uno dei tanti concittadini sparsi nel mondo. Alla domanda su quale sogno avesse da bambina, Giulia ci risponde: “credo di non aver mai avuto “sogni”, dato che ho fatto in modo di avverare tutto ciò che ho sempre desiderato”. Alla solita domanda su cosa volesse fare da grande, lei rispondeva: “la dottoressa!” perché ha sempre voluto aiutare gli altri.
Riguardo la danza, Giulia non l’ha mai attribuita ad un sogno, perchè per lei è sempre stata una professione difficile che richiede diverse skills, irraggiungibili da bambina.
Come è iniziato questo amore per la danza? Giulia: “Da ciò che i miei genitori raccontano, sin da piccola non riuscivo a stare ferma. Ballavo, muovevo il mio corpicino in qualsiasi modo. Per questo motivo, all’età di tre anni mi iscrissero al corso di danza propedeutica. Qui è dove tutto ha avuto inizio, con il mio primo spettacolo nella piazza del paese: indossavo un vestito arancione che custodisco ancora oggi. Successivamente ho continuato questo percorso a Grottaglie con la Maestra Giovanna Lupo, seguendo lezioni di danza classica, contemporanea e tip tap. Qui è tutto diventato più serio, seguire le lezioni non era più un hobby ma c’erano dei veri e propri obiettivi da raggiungere alla fine di ogni anno. Ciò richiedeva anche stare lontani dalla famiglia per qualche settimana per seguire corsi esterni”
Durante il periodo alle medie, Giulia ha iniziato a fare audizioni per diverse prestigiose accademie come la “Barcellona Ballet Project”, “Opera Nazionale di Cuba” e “Opera di Cannes”. In diversi istituti fu accettata mentre in altri no. Giulia si poneva costantemente una domanda: “Essere una ballerina classica per tutta la vita, mi avrebbe soddisfatta pienamente?”. Sin da piccola era a conoscenza che la danza è in continua evoluzione e se avesse deciso di essere una ballerina classica, si sarebbe limitato solo a quello. Sentiva la necessità di ampliare i suoi orizzonti.
Così ha deciso di non partire ed iniziare le scuole superiori nella sua Puglia. Ha frequentato il biennio presso il Liceo Scientifico Francesco Ribezzo di Francavilla Fontana. In quei due anni la sua scuola di danza aveva aggiunto nuove lezioni: recitazione, canto e Musical Theatre. Finalmente qualcosa iniziava a prendere forma nella testa di Giulia, iniziava a sentirsi più soddisfatta.
Con l’aumento delle ore di lezione, significava per lei entrare in sala danza il pomeriggio alle 15:00 del pomeriggio e uscire alle 20:00 per tutti i giorni della settimana. Passare i weekend tra prove e spettacoli e non con gli amici come i normali adolescenti non era un problema perché aveva capito che voleva fare questo nella vita.
Tutti questi sacrifici hanno portato Giulia a lasciare gli studi al Liceo e a trasferirsi presso il Liceo Coreutico di Mesagne proseguendo il triennio. Grazie a questa decisione lei poteva dedicare la mattina alle materie accademiche, alla danza classica e contemporanea, lasciando così il pomeriggio libero per focalizzarsi sul Musical Theatre. Giulia seguiva le lezioni sparse per la Puglia tra Brindisi, Taranto e Carosino tant’è che la sua mamma era il suo “autista personale”. Giulia ci racconta che purtroppo in Italia il Musical era ed è ancora un qualcosa di veramente sconosciuto e nessuna scuola aveva dei corsi mirati. Questo l’ha portata a seguire solo lezioni private assieme alla Maestra Piera Carrieri. Grazie a lei è riuscita a raggiungere l’alto livello richiesto all’estero. Ha iniziato a frequentare diverse Summer School a Londra durante l’estate e da quel momento si è innamorata dell’Inghilterra. In questo stato c’è molta libertà di espressione, nessuno che giudica e la figura del ballerino è vista come un vero e proprio “employee”. A differenza dell’Italia che alla domanda: “Che cosa fai nella vita?” e rispondi: “Sono un ballerino!”, ti richiedono “Si, ma come ti sostieni?”.
All’età di 16 anni ha fatto la sua prima audizione in uno dei college più prestigiosi di Londra, ricevendo un esito positivo, ma con l’arrivo della prima pandemia, ha deciso terminare gli studi liceali in Italia. Quando si diplomò, la Brexit entrò in vigore, giocando a suo svantaggio perché solo un college su quattro cercava studenti stranieri. Il “Bird College” accettava solo dieci stranieri su duecento alunni all’anno. Era la sua unica chance e mettendo tutta se stessa, fortunatamente riuscì ad impressionali, rientrando in quei 10 studenti. Ovviamente non è tutto rosa e fiori come dall’esterno sembra. Dato che il suo corso di studi non è un diploma ma trattasi di una laurea, il triennio ha sia la pratica che gli scritti e per questo fu richiesto un’esame d’inglese per poter iniziare l’Anno Accademico. In quel momento il suo livello d’inglese non era ottimo. Dopo il diploma, Giulia ha dovuto prendersi un anno libero. La prima metà dell’anno l’ha trascorsa a Londra frequentando dei corsi d’inglese per prepararsi al meglio e durante questi mesi per la prima volta ha lasciato la danza vivendo gli anni di adolescenza che non aveva vissuto in precedenza. Il resto degli altri mesi si è allenata per rifare l’audizione allo stesso college. Ora frequenta il corso di laurea chiamato “BA(Hans) in professional dance and musical theatre”. Giulia si alza la mattina e facendo quello che ama, esprimere se stessa. É ciò che augura a tutti, fare ciò che rende felici.
Una volta uscita dal College, Giulia sarà una performer professionista e spera di lavorare nelle più importanti produzioni di musical dove vorrebbe essere un’artista a 360 gradi. Il motto della sua vita è “non privarmi di niente”. Un altro desiderio è quello di girare il mondo e conoscere nuove culture come sto facendo ora con la cultura britannica.
Purtroppo l’Italia offre poco e niente ai performers, e la danza non è ancora definita una vera e propria professione come tutte le altre. Per questo a malincuore, Giulia non tornerà in Italia nei prossimi anni della sua vita ma chissà, un giorno potrebbe…