Un Momento di Riflessione Necessario sul Femminicidio
A Villa Castelli, come in tante altre comunità, il recente caso di Giulia Cecchettin ha riacceso un tema doloroso e troppo spesso ignorato: il femminicidio. Inizialmente, ero riluttante a scrivere di questo argomento. Tuttavia, il silenzio non è più un’opzione quando affrontiamo tragedie di tale gravità.
Giulia, una giovane donna piena di speranze e sogni, è stata brutalmente uccisa. Questo atto crudele ci costringe a una riflessione doverosa: perché questi orrori continuano ad accadere? Perché la violenza contro le donne sembra un fenomeno inarrestabile?
La nostra comunità ha già vissuto un atto simile di femminicidio in passato. Ricordo con tristezza e rabbia quel giorno, un dolore ancora vivo tra noi. È un ricordo che ci spinge a non dimenticare, a non abituarsi, a non accettare.
Non possiamo permettere che queste tragedie diventino semplici note a margine nella cronaca quotidiana. Ogni caso di violenza è un fallimento collettivo, una macchia nella nostra società che aspira a essere giusta e sicura per tutti.
Dobbiamo interrogarci, come comunità, su come possiamo prevenire questi atti di violenza. Dall’educazione nelle scuole alla sensibilizzazione pubblica, dalla protezione delle vittime al supporto psicologico per gli aggressori, ogni azione conta.
È tempo di guardare in faccia questa realtà con coraggio e determinazione. Non possiamo riportare indietro il tempo per Giulia, né per le altre vittime del femminicidio. Ma possiamo lavorare insieme per un futuro dove queste tragedie non si ripetano mai più.
Questo è il momento di fermarci, di riflettere, di agire. Per Giulia, per tutte le donne, e per la nostra stessa umanità.
