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Solidarietà al movimento pacifista contro i genocidi

Riceviamo e condividiamo con tutti nostri lettori

Il movimento pacifista e di sinistra è sotto attacco sistematico. Sono passate poche settimane dall’aggressione a studenti del sindacato studentesco Rete degli Studenti da parte di neofascisti a Roma e apprendo che qualche giorno fa sono state bruciate nella notte le bandiere dello Stato di Palestine e della Pace esposte da balcone della sede del Partito Democratico di Modugno. Ai compagni e alle compagne della sezione di Modugno, come ai compagni del movimento studentesco, va la piena solidarietà di compagni del partito, di democratici, di sinistra e di antifascisti contro ogni forma di squadrismo.

 

L’episodio della bandiera della pace e della bandiera dello Stato di Palestina bruciate apre una questione spinosa: occorre ricordare che dall’inizio della guerra sono morte circa 40.000 persone ad opera del governo di destra israeliano, nel silenzio dei media. Si tratta di una pulizia etnica di massa e di grandi proporzioni che pertanto si configura come crimine di guerra e genocidio inaccettabile di una popolazione inerme, senza mezzi di difesa, che colpisce soprattutto donne e bambini. Un massacro sistematico che si somma alla condizione di apartheid etnico subito dalla popolazione araba in Israele dove sussistono autobus separati, distinzioni etniche, e muri al confine con la Palestina e di neocolonialismo mosso da fanatismo religioso nella Cisgiordania, in violazione dei trattati e delle risoluzioni internazionali.

 

Come è noto quando ci sono conflitti in corso le cifre delle vittime civili tende a salire di giorno in giorno, mentre in Palestina mancano medicinali, acqua, cibo e sarebbe opportuna una raccolta di beni di prima necessità, per sostenere la resistenza della popolazione palestinese, insieme alle organizzazioni umanitarie, in particolare l’UNRWA dell’ONU, come già fanno i compagni inglesi e il Sinn Fein e i laburisti irlandesi. Dal punto di vista della sicurezza dei cittadini e del diritto a manifestare le proprie idee occorre ribadire che sono sempre più preoccupati le azioni contro il movimento pacifista in Italia. Preoccupano per la sicurezza dei cittadini, la cui incolumità personale deve essere sempre garantita, il ripetersi di episodi allarmanti: le bombe carta lanciate il 25 aprile 2024 a Roma contro gli studenti di sinistra che manifestavano per il rispetto dei diritti umani e civili e la decolonizzazione della Palestina. Il pestaggio squadrista a Frascati, in piena notte e sotto casa subito dal conduttore televisivo e attivista per i diritti umani in del popolo palestinese Chef Rubio. L’attività repressiva con denunce e linciaggio mediatico e professionale da parte di gruppi di pressione. L’orribile gesto da parte di fanatici di imbrattare in Sapienza la targa in memoria del prof. Sufian Tayeh, fisico e rettore dell’Università palestinese di Gaza ucciso a fine 2023 nei bombardamenti israeliani. Atti che calpestano la memoria di uno scienziato e la cultura di un popolo che soffre l’orrore di una guerra diversa dalle altre per la disparità delle forze in campo: dove un esercito di un piccolo stato, su ordine di un governo di destra animato da fanatismo nazionalista e religioso, massacra una popolazione innocente che non ha strumenti di difesa, nonostante le condanne da parte dell’ONU.

 

È bene ricordare alcuni tra i tanti genocidi della storia, e quanto questi pesino sulle coscienze quando  non si interviene per fermare gli xenofobi e i razzisti. Il genocidio da parte del Belgio in Congo dal 1885 al 1908, con 10 milioni di morti, il genocidio  subito dal popolo armeno e il genocidio degli assiri da parte dei turco-ottomani tra il 1915 e il 1923 con un milione e mezzo di morti. L’holodomor di Stalin nel 1933 un crimine perpetrato contro il popolo della Repubblica socialista sovietica di Ucraina, Il genocidio di Etiopia con centinaia di migliaia morti causati dal colonialismo italiano nel 1937, il massacro di Nanchino del 1938 da parte dei giapponesi nei confronti del popolo cinese che ha causato 500.000 morti, il massacro subito dal popolo polacco in Volinia e in Galizia tra il 1943 e il 1945 da parte dei gruppi nazionalisti ucraini alleati dei nazisti, l’Olocausto subito dai popoli sinti, slavi, serbi, polacchi, sloveni, russi, bielorussi, ebrei e rom europei ai quali si sommavano i comunisti, i sindacalisti, i socialisti i disabili e gli internati militari, massacrati da parte dei fascisti di Mussolini e dei nazisti di Hitler per un totale di più di 15 milioni di morti, nei tempi più recenti il genocidio di Sinchon, dove 40.000 nordcoreani e comunisti sono stati massacrati dai sudcoreani e statunitensi, il genocidio per mano statunitense in Vietnam, il genocidio subito dai curdi in Iraq nel 1989, il genocidio in Ruanda del 1994, il massacro di Srebrenica e Markale del 1995, il massacro di Racak in Kosovo nel 1999 da parte del criminale nazionalista Milošević e ora il massacro subito dal popolo palestinese da parte di Israele in corso sotto i nostri occhi e causato dal criminale di guerra nazionalista Netanyahu e dal suo governo di centro-destra.

 

Sebbene sia il segretario di una piccola sezione del Partito Democratico, carica che tutti i segretari delle sezioni del Partito democratico ricoprono a titolo gratuito, è mio dovere ribadire il grande impegno di solidarietà del quale è capace il nostro piccolo comune meridionale di fieri contadini, operai e artigiani e ricordare che il diritto a manifestare e a contestare la guerra in corso e la sicurezza della libertà di pensiero deve essere garantita, è dunque opportuno associarsi all’appello dell’ANPI, di sciogliere CasaPound e attenzionare ai necessari controlli i gruppi eversivi e fanatici di destra.

Dr. Benedetto Ligorio Ph.D.
Segretario PD sezione Antonio Gramsci Villa Castelli

Emanuele Rosato

Ciao! Sono Emanuele Rosato, giornalista mesagnese di nascita ma ormai trapiantato a Villa Castelli dal 2016. Sono appassionato di tecnologia, comunicazione e tradizioni, ma anche molto attento ai temi sindacali, alla tutela degli invisibili, all'ambiente, alla natura e alla rivoluzione green. Credo che sia importante dare voce a chi non ha voce e lottare per una società più equa e sostenibile. Nel mio giornale, condivido le mie riflessioni su questi temi e su molti altri. Ti invito a seguirlo per scoprire di più e unirti a me nella missione di costruire un mondo migliore per tutti.

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