Pietro Monaco, aspirante attore, si è esibito al Teatro Comunale di Novoli
Pietro Monaco, è un ragazzo di 24 anni di Villa Castelli che fin da bambino sognava di diventare un noto calciatore. Ha iniziato a giocare a calcio allenandosi nell’Associazione Sportiva del proprio paese, dai pulcini fino ad’arrivare alle categorie più alte. Anche se non ha proseguito in questo percorso, lui tutt’ora segue molto il calcio e nel frattempo ha coltivato un’altra passione.
Pietro, dopo essersi diplomato presso l’Istituto Tecnico Industriale “Ettore Majorana” di Martina Franca, si è trasferito nel capoluogo toscano, Firenze, una delle città d’arte più belle e conosciute nel mondo. Qui si è formato e per tre anni, trovando alcune difficoltà durante il periodo della pandemia da Covid-19, ha studiato facendo un corso di recitazione cinematografica presso la “Scuola di Cinema Immagina”.
Attualmente è tornato in Puglia dove continua a studiare in un’Accademia Teatrale Cinematografica dal nome “Azione Dramatic Arts” che si trova a Lecce, la sua seconda casa.
Pietro ci racconta che ha iniziato ad appassionarsi al “mondo della settima arte” per puro caso. In adolescenza, fino all’età di 17 anni, aveva visto pochissimi film. La passione è nata nella sua cameretta mentre guardava un film che l’ha colpito così tanto da far venire voglia di emozionare gli altri. Pietro dice che: “Io credo fortemente nella recitazione, perché è quel momento di unione tra gli attori e il pubblico. Si crea un’atmosfera magica dove tutti sono “nudi” e veri, un momento di magia che mi riempie il cuore”.
Pietro non ha progetti futuri perchè è una persona che si lascia trasportare tanto e il suo augurio è che possa continuare a fare questo nella vita. La sua prima esperienza teatrale è stata qualche giorno fa presso il Teatro Comunale di Novoli (LE), la città della “Focara” e dove è andato in scena “I custodi del fuoco”: parallelismo tra Sant’Antonio Abate e Franco Battiato. Lo spettacolo trattava del concetto di spiritualità e meditazione di questi due personaggi così diversi e che hanno vissuto in epoche molto lontane tra loro.
Pietro ammette che: “il teatro ha scaturito in me fortissime sensazioni, perché è quel posto dove la magia del cinema nasce proprio lì. Si crea un vortice di emozioni dove ogni persona (pubblico/attori/tecnici) diventa una cosa sola”.
Tra i suoi film preferiti sicuramente quello che ha avuto una certa importanza nella sua vita, è “Il curioso caso di Benjamin Button”. Pietro ci confida dicendo che: “l’ispirazione per un attore, c’è ovunque. Sia dal mio trascorso di vita, sia dai miei desideri, dai miei lati più “bui” da trovare nella mia anima. Ma la si trova anche nelle persone che ci circondano, dal loro modo di affrontare la vita, il loro carattere. In poche parole la bellezza di questo mestiere è perdere la propria persona, diventare qualcos’altro, è come avere i superpoteri!”
Pietro conclude nel dire che: “Puoi essere chi vuoi, quando vuoi, perché lo vuoi. Recitare dal vivo è unico, è un mix di emozioni contrastanti. Dalla tensione alla voglia di trasmettere un qualcosa a chi è venuto ad ascoltarti. Io credo che insegnare sia un’arte, perché non deve essere qualcosa di scontato. Ho conosciuto persone davvero brave nell’insegnamento e con una grande passione nel trasmetterlo. Ad oggi sono concentrato nella mia formazione personale, ma un domani non escludo mai niente”.
Pietro ci tiene a ringraziare l’Accademia dove attualmente studia perché ha permesso a lui di partecipare ad alcuni progetti che usciranno in seguito.
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