“Mimino Pantaloncino”: una vita per il legno
Oggi vi parliamo di Cosimo Bellanova, per tutti “Mimino Pantaloncino”, uno storico artigiano del paese che ha voluto raccontarsi a noi di LiCastelli.it . Ecco la sua storia:
“Mi chiamo Mimino Bellanova,
sono nato a Villa Castelli in una famiglia numerosa e, un po’ per necessità e un po’ perché bisognava imparare un mestiere fin da piccoli, all’età di otto anni ho iniziato a frequentare la bottega di un bravo maestro falegname che veniva da Roma e che ricordo sempre con affetto e stima per gli insegnamenti che mi ha regalato.
Non tutti i maestri sono disposti a rivelare i segreti del mestiere, ma io già a quell’età ho avuto la fortuna di apprendere i suoi insegnamenti che mi hanno aperto la strada della conoscenza del lavoro e anche della vita.
Fino ai quattordici anni sono stato con lui, poi ho frequentato una scuola professionale che mi ha qualificato elettricista, un mestiere che ho praticato per alcuni anni ma che non mi ha dato le soddisfazioni che cercavo”.
È consuetudine in paese associare ad ognuno un soprannome. Io sono “Mimino Pantaloncino” perché a diciotto anni, appena presa la patente, giravo con una mitica Cinquecento bianca e nera che modificai in varie parti meccaniche e di carrozzeria. La più bizzarra trasformazione però, era il tetto interno, rivestito con la parte posteriore di un jeans. E da allora il mio soprannome.
La mia passione per il legno è nata in quella piccola bottega del paese, fra il profumo della segatura appena tagliata, dei trucioli appena sfogliati e i consigli di maestro Giacomo che risuonavano nella mia mente come una piacevole musica da seguire.
L’assunzione in Marina come falegname mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno di lavorare il legno e di creare opere che hanno stimolato la mia fantasia e gratificato la mia voglia di costruire, oltre il consueto, anche cose nuove, diverse e particolari. Un po’ per gioco e un po’ per sfidare me stesso, ho realizzato con legno riciclato un grande crest con in bassorilievo i simboli di Maricentro, un’ancora alta più di due metri, un timone ed altro.
Il mio amore per il legno, nato in tenera età, è cresciuto man mano che ho scoperto nuove tecniche, nuove attrezzature, nuovi materiali, nuovi orizzonti da esplorare e conquistare”.
“Del mio lavoro mi piace il modo, insieme anche alle difficoltà, con cui si arriva a creare manufatti o strutture capaci di incuriosire, sorprendere e procurare ammirazione in chi li vede o utilizza.
Mio figlio Walter è stato piacevolmente coinvolto dal mio entusiasmo nel creare dal nulla una ditta, ma più precisamente una squadra, che ormai da diversi anni opera con successo e apprezzamento dei clienti nella costruzione di strutture in legno.
Ancora, sfidando me stesso e la mia pazienza, ho realizzato mosaici ed intarsi tagliando a misura e assemblando centinaia di pezzi di risulta di legno o marmo per valorizzare, con estrosi disegni, mobili o pavimenti.
Mimino pensando al suo domani: per il futuro, quando probabilmente avrò più tempo a disposizione, mi auguro di tenere ancora vivo il desiderio di trasformare la materia inerte in qualcosa di bello, di funzionale, di utile e per certi versi unico”.