La Cappella di Sant’Antonio di Padova del 1917 nella Congrega e la benedizione del pane
Vogliamo augurare buon onomastico al nostro Parroco Don Antonio Andriulo e a tutti coloro che portano questo nome.
Nella nostra Villa Castelli, lungo corso Vittorio Emanuele II, possiamo notare la Chiesa dell’Immacolata o Congrega, anticamente dedicata a Santa Filomena di Roma, un luogo molto grazioso e caro per noi abitanti del luogo.
All’interno della Chiesetta è presente la Cappella intitolata a Sant’Antonio di Padova e dove è venerato il simulacro in cartapesta datato al 1917 e opera dell’artista Leccese Cav. Raffaele Caretta. La statua fu restaurata 15 anni fa, nel 2009, dal maestro cartapestaio Pietro Balsamo di Francavilla Fontana (BR).
Venerato e collocato in una nicchia della suddetta Cappella, in passato vi era una grande festa con processione e luminarie. La chiesa acquistata dai confratelli nel 1894 venne donata alla diocesi di Oria, al suo interno erano presenti un unico altare e tre statue dedicate a: San Francesco d’Assisi, Santa Filomena di Roma e Maria SS. Immacolata.
In questo luogo è presente anche un quadretto con l’immagine sacra del Santo.
Nel 1917, ben 107 anni fa, la Cappella laterale fu dedicata a Sant’Antonio con la costruzione e l’ampliamento di un ulteriore altare e la collocazione di una statua del santo di Padova.
È posizionata sul lato destro d’ingresso e con altare policromo fatta erigere “A devozione di Grazia D’Urso, in memoria dei suoi genitori, Antonio ed Anna Antonia Cavallo.
Sulla volta a vela sono affrescati degli angeli festanti che recano un cartiglio con queste parole di un’antica preghiera in latino: “Si
quadri miracula / mors, error, calamitas, daemon, lepra fugiunt / aergri surgunt sani”.
Un’altra statua è collocata da 21 anni, precisamente dal giugno del 2003, in Piazza Sant’Antonio nel rione Belvedere, dove un tempo si svolgevano i Solenni Festeggiamenti.
Due anni prima, nel 1915, Suma Donato dona un vano della sua abitazione attigua alla Chiesa per la realizzazione della Cappella di Sant’Antonio.
Il culto del Santo è presente nel cuore della gente di Villa Castelli sia per la particolare devozione della cittadina e sia per la storia del frate che tanto in vita e oltre, diede ai poveri che incontrò nel suo cammino.
Il pane di Sant’Antonio è una tradizione che si svolge il 13 giugno di ogni anno, giorno della festa di Sant’Antonio. Presso la Chiesa di Maria SS. Immacolata dove si è svolta nelle prime due settimane del mese corrente la Tredicina in onore del Santo, questa mattina sono stati benedetti i panini dopo la celebrazione della Messa delle ore 08:30 e presso la Chiesa Madre “San Vincenzo de’ Paoli” questa sera avverrà lo stesso rito dopo la Santa Messa delle ore 19:00. I panini benedetti vengono poi distribuiti ai fedeli e consumati per devozione.
Questa tradizione nasce da uno dei miracoli attribuiti a Sant’Antonio. Il pane rappresenta la carità e la condivisione, richiamando l’eucarestia e la vita donata di Gesù.
Antonio di Padova, al secolo Fernando Martins de Bulhões, noto in Portogallo come Antonio da Lisbona (in portoghese António de Lisboa; Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231), è stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all’Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946. Da principio canonico regolare a Coimbra dal 1210, poi dal 1220 frate francescano. Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e in Francia. Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forlì, come predicatore, in virtù della grande umiltà, ma anche della sapienza e cultura, che aveva mostrato per la prima volta proprio a Forlì nel 1222.
Antonio fu incaricato dell’insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare in Francia la diffusione del movimento eretico dei catari. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Morì all’età di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno) il suo culto è fra i più diffusi del cattolicesimo.
[fonte Wikipedia].
Lo scorso anno per alcuni giorni abbiamo accolto nella nostra comunità parrocchiale, le reliquie del Santo provenienti da Padova.