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La “Befana di Fuoco”: Una Tragedia che Resta Viva nella Memoria di Villa Castelli

Gli esami di maturità rappresentano un momento fondamentale nella vita di ogni studente. È un’occasione per mettere alla prova le proprie conoscenze e, al contempo, esprimere la propria creatività. Francesca Parisi, giovane studentessa dell’istituto “Don Milani Pertini” di Grottaglie, ha scelto di collegare il suo esame di maturità al contesto della Seconda Guerra Mondiale, prendendo spunto da un evento tragico che colpì la sua stessa città: Villa Castelli.

Francesca, che si è appena diplomata presso l’istituto turistico, ha deciso di portare all’orale la tragedia avvenuta quasi 80 anni fa, il 6 gennaio 1944. Quel giorno, noto per la festa dell’Epifania, segnò per sempre la comunità di Villa Castelli con una terribile sciagura. Un aereo polacco, proveniente da est, precipitò su un’abitazione sita al Corso Vittorio Emanuele II, all’angolo con via della Pace, durante una fitta nebbia. L’aereo si spezzò in più tronconi, seppellendo sei membri della famiglia Gioia tra le macerie.

L’unico sopravvissuto fu Comasia Fontana Chirulli, moglie di Pantaleone Gioia e casalinga di 71 anni. Dopo due giorni sotto le macerie, venne estratta grazie all’aiuto di un armadio che aveva funzionato da scudo protettivo. Tuttavia, le ferite subite durante quel tragico evento causarono la sua morte il 17 maggio 1948.

Nella foto che accompagna l’articolo, sono ritratti i caduti dell’equipaggio degli aerei precipitati sia a Villa Castelli che a Brindisi quel fatidico 6 gennaio 1944. Essi riposano oggi nel cimitero polacco di Casamassima (BA), ad eccezione di un unico superstite ferito nella caduta dell’aereo a Brindisi.

A ricordo di questa drammatica vicenda, nel 2014, esattamente settanta anni dopo il tragico evento, una lapide fu posta sulla facciata dell’ex casa degli anziani in Piazza Maggi, come segno di commemorazione per i caduti polacchi e per le vittime della famiglia Gioia.

L’impatto di questa tragedia sulla comunità di Villa Castelli è stato profondo. Ancora oggi, quasi otto decenni dopo, l’evento è ricordato con grande rispetto e commozione. La memoria collettiva della “Befana di Fuoco”, così chiamata per via della coincidenza con la festa dell’Epifania, vive attraverso gli occhi delle nuove generazioni che apprendono la storia del proprio paese.

Francesca Parisi ha dimostrato con il suo esame di maturità che la conoscenza del passato è fondamentale per capire il presente e costruire un futuro migliore. La sua scelta di portare alla luce questa tragedia, seppur dolorosa, ha contribuito a mantenere viva la memoria di quegli eventi che hanno segnato profondamente la comunità di Villa Castelli.

La “Befana di Fuoco” rimarrà un capitolo indelebile nella storia di Villa Castelli, una testimonianza della resilienza di una comunità che ha superato le avversità e ha trovato la forza per ricostruire. Oggi, mentre gli studenti festeggiano il termine degli esami di maturità, la storia di Francesca Parisi e della sua città ci ricorda che dietro ogni successo si celano storie di coraggio e sacrificio, che meritano di essere raccontate e tramandate.

Emanuele Rosato

Ciao! Sono Emanuele Rosato, giornalista mesagnese di nascita ma ormai trapiantato a Villa Castelli dal 2016. Sono appassionato di tecnologia, comunicazione e tradizioni, ma anche molto attento ai temi sindacali, alla tutela degli invisibili, all'ambiente, alla natura e alla rivoluzione green. Credo che sia importante dare voce a chi non ha voce e lottare per una società più equa e sostenibile. Nel mio giornale, condivido le mie riflessioni su questi temi e su molti altri. Ti invito a seguirlo per scoprire di più e unirti a me nella missione di costruire un mondo migliore per tutti.

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