Crisi energetica. E se Villa Castelli diventasse una grande CER ?
Al contrario di quanto vogliano farci credere le TV e i giornali di tiratura nazionale uno dei principali problemi che il Popolo Italiano sta affrontando in questo momento storico è la crisi energetica.
L’inflazione continua la sua corsa di gran carriera. Nel mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, registra un aumento del 3,4% su base mese e dell’11,8% su base annua.
La forte accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +71,1%.
A comunicare questi dati è l’Istat ma sono convinto che tutti i nostri lettori hanno, purtroppo, reale contezza di quanto sta accadendo.
Sembra non esserci nessuna volontà, del neo eletto governo, a far fronte comune per risolvere l’annoso problema. Attualmente solo slogan giungono da Roma ma di concreto nulla nell’immediato.
A fare i conti con la crisi energetica, e con l’inflazione tutta, il singolo cittadino, sempre più in difficoltà e vessato da quanto sta accadendo.
Una soluzione però esiste, è concreta, attuabile e porterebbe benefici a tutta la comunità.
Sto parlando delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Per chi non lo sapesse tramite il DECRETO MILLEPROROGHE LEGGE 8/2020 si introduce, all’art. 42 bis, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) con l’obiettivo di disciplinare la promozione delle fonti rinnovabili in direzione dello sforzo di decarbonizzazione in vista del 2030.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono costituite da enti locali, insieme di cittadini, attività commerciali, artigiani, industriali, PMI che si uniscono per la produzione, condivisione e lo scambio di energia elettrica ad impatto zero prodotta attraverso impianti di energia rinnovabile.
Lo scopo di una CER è distribuire i benefici che derivano dalla produzione di energia da fonti rinnovabili a livello di comunità o di area locale in cui opera.
Oltre ai vantaggi ambientali, l’energia prodotta è a km 0 e si limitano le emissioni di CO2, attualmente ci sono svariati vantaggi economici.
La comunità energetica, infatti, beneficia di 119 €/MWh per 20 anni sull’energia condivisa tra i membri della comunità. Inoltre la totalità dell’energia immessa in rete viene venduta al GSE al prezzo di mercato della borsa elettrica (Ritiro dedicato).
I benefici vengono ripartiti tra i membri in modo proporzionale all’energia prodotta (per i soci produttori) e all’energia condivisa (per i soci consumatori).
Pertanto tutti i membri della CER partecipano al beneficio economico generato.
Ora mi chiedo, e lo chiedo a tutti i nostri lettori, come mai attualmente non si sta facendo nulla in questa direzione. La crisi energetica è realtà, l’inverno ormai è alle porte e tirare semplicemente la cinghia a breve non basterà più.
E se Villa Castelli diventasse una grande Comunità energetica rinnovabile?
E se la nostra comunità diventasse un esempio virtuoso per tutta l’italia?
E se per una volta si provasse, realmente, a ragionare da comunità senza lasciare nessuno indietro?
Non sarebbe sicuramente la soluzione al gigantesco problema dell’inflazione, ma almeno la crisi energetica la si combatterebbe nel concreto.