Ciro Romano e il suo lavoro in agenzia Miastenia Gravis
Sembra ironico Ciro, certamente pungente e ancora una volta ci molla uno schiaffone morale che colpisce dritto il volto di tutti quelli che lavorano, come dice lui, “nell’agenzia Normale”. Con questo testo che pubblica tramite il profilo Facebook della madre, ci racconta la sua esperienza con la malattia in un modo che, fino ad ora, probabilmente, non ci era mai capitato di leggere. Non ci soffermiamo sulle diagnosi, sulle terapie, sui ricoveri, ci soffermiamo, invece, sulla capacità che questo ragazzo di Villa Castelli ha di raccontare se stesso in questa maniera. Chi è Ciro, cosa pensa, come avrà vissuto il suo percorso ad ostacoli nella sua vita?
Da questo testo qualcosa trapela e noi, volentieri ve lo riproponiamo.
“Ho un contratto a tempo indeterminato con una agenzia che si chiama Miastenia Gravis ci sono vantaggi e svantaggi, la paga mi devo accontentare di quella che è. Ci sono tante agenzie, c’è l’Agenzia Sla, l’Agenzia Autismo, l’Agenzia Down ma quella dove tutti vogliono andare a lavorare è l’Agenzia NORMALE, ho sentito che si lavora bene li la paga è buona il lavoro be i membri più anziani ne fanno di meno mentre quelli più giovani ne hanno tantissimo. Però c’è una cosa che noi che non lavoriamo nell’Agenzia NORMALE non capiamo è che alcuni membri di quell’Agenzia ci guardino dall’alto in basso oppure ci considerano un peso e quindi ci odiano, però ho letto da qualche parte che un uomo in Adolf Hitler vedeva gli ebrei come meschini e che noi fossimo quindi li riuniva in dei campi e poi li uccideva come in una barca che va a picco si gettano le zavorre.
Nella nostra azienda c’è un quadro di un uomo che si chiamava Steven Hawking e lui che lavorava al Agenzia NORMALE ad un certo punto ha preso una botta in testa è di punto in bianco è diventato come noi e quindi ha cambiato Agenzia (non so quale). Il signor Hawking ha scoperto l’esistenza dei buchi neri, degli enormi buchi che tutto risucchiato e nessuno o niente ne riesce a venirne fuori. A volte la mia agenzia mi manda come ambasciatore in un posto chiamato ospedale e lì ci sono tante persone che lavorano in agenzie diverse e più brutte della mia lì mi mandano a fare dei controlli dimodoché che si accertino che io possa fare ancora il mio lavoro.
Quando mi hanno assunto in questa agenzia mi hanno affiancato due persone che si chiamano o almeno così dicono di chiamarsi, mamma e papà bene loro si prendono cura di me e mi dicono che tipo di lavoro devo fare ogni giorno e mi dicono che io sono normale pura stronzata io non so che cosa significhi essere normale. Non potrò mai saperlo e loro non potranno mai sapere che cosa si prova a lavorare nella mia agenzia fino a quando non lo proveranno Io per esempio non so che cosa significa lavorare nell’agenzia autismo o nell’agenzia Down non posso toccarla neanche con un dito la normalità Eh sì le persone Chiamate mamma e papà anche se mi dicono che io sono normale io non mi sento si esserlo perché non lo sono.
Quando ero piccolo a volte mi mancava la voglia di lavorare qualcuno le chiamava crisi respiratorie e i dirigenti della mia agenzia mi hanno fornito una tracheo e un ventilatore, mi capitava anche di non riuscire a ingoiare e quindi sempre i miei dirigenti mi hanno dato una cosa chiamata Peg; a volte avevo così tanto lavoro da fare che non riusciva a finirlo entro una sola giornata e quindi ero sempre stanco e allora i miei cari e adorati dirigenti mi hanno fornito una sorta di siero che si chiamava efedrina ma con quella si riuscivo a finire ma la sera ero stanchissimo quindi da un pò di anni si è passati ad un altro siero chiamato Ventolin, così riesco a arrivare alla sera conservando qualche energia.
Da molti anni ormai non ho più crisi respiratorie quindi ho detto ai miei dirigenti che volevo togliermi la tracheo, c’è un piccolo problema Anche se mi togliessi la tracheo dalla mia Agenzia non me ne potrò mai andare perché ho un contratto indeterminato e quindi la mia carenza muscolare e la mia sindrome di Klinefelter non andranno mai via. Sarà una cosa difficile da digerire ma come tutte le illusioni è solo un’illusione così come la normalità per uno di noi”.