Canale Reale: il corso d’acqua più lungo del Salento le cui sorgenti nascono a Villa Castelli, nei pressi del Santuario Madonna dei Grani
Canale Reale è uno dei rari corsi d’acqua presenti tra il Salento e bassa Murgia. Sorge nei pressi del comune di Villa Castelli ed è lungo 48 chilometri. Dopo aver attraversato quasi longitudinalmente la provincia di Brindisi, sfocia nel mar Adriatico in località Iazzo San Giovanni, nei pressi dell’oasi naturalistica di Torre Guaceto. Lungo il suo corso, il Canale Reale attraversa i comuni di Villa Castelli, Francavilla Fontana, Oria, Latiano, Mesagne, San Vito dei Normanni, Brindisi, Carovigno e sfocia nella Riserva naturale statale Torre Guaceto.
In tempi antichi il Canale Reale fu certamente un corso fluviale con acque più copiose di quelle odierne. Durante l’Alto Medioevo questa lama fu una via di comunicazione secondaria per accedere all’entroterra delle coste del Mare Adriatico. Nel VII secolo, in seguito al fenomeno dell’Iconoclastia alcune comunità di monaci Basiliani si stabilirono in quest’area stabilendo rapporti di concubinato con le abitanti dei casali che hanno poi dato origine alle odierne Francavilla Fontana e Latiano. I monaci e gli abitanti delle comunità rurali scavarono ed ampliarono alcune grotte lungo il corso del canale, trasformandole in abitazioni e in luoghi di culto. Per tutto il medioevo gran parte del corso d’acqua è sotto la giurisdizione del Feudo di Oria. Nel XV secolo nei pressi della fonte è edificata la torre dell’Antoglia parte del sistema difensivo della vasta universitas Huritana che controllava gli approvvigionamenti d’acqua. Dal XVII secolo la fonte del Canale Reale è nota come Fonte dei Grani, per via della prevalente funzione irrigatoria fondamentale per la coltivazione di frumento intorno alla sorgente e lungo il suo percorso.
La fauna è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, ricci, pettirossi, falchi, diversi rapaci notturni (civetta, gufo, assiolo e barbagianni) ed una piccola comunità di pipistrelli (tra i quali, oltre alle specie più comuni, anche il Rhinolophus hipposideros, ed il Rhinolophus mehelyi famosi per la caratteristica capacità di Ecolocalizzazione), questi piccoli e delicati mammiferi notturni che trovano rifugio nei Trulli, nei casali abbandonati e sotto i rami dei rari alberi secolari, eliminando gli insetti nocivi per l’agricoltura contribuiscono a mantenerne integro il fragile ecosistema naturale oltre ad essere indice di un habitat incontaminato e ricco d’acqua.
La flora si compone quasi esclusivamente di recenti oliveti e vigneti, che si alternano ad incontaminati tratti di macchia mediterranea.
La sorgente è ubicata in c.da “Tagliavanti”, al centro di un’area di oltre 5000 mq; che è oggetto di un’opera di bonifica e sistemazione, che prevede la pulizia dell’intera area, la realizzazione di un ponte in legno tra le due sponde, di un’area attrezzata per ricezione turistica e di un ampio parcheggio pubblico.
Informazioni tratte da Comune di Villa Castelli, Provincia di Brindisi, Assessorato alle Attività Culturali Ufficio Cultura e Turismo, LE RISORSE AMBIENTALI E CULTURALI DI VILLA CASTELLI, Angelo G. Chirulli
La Chiesa è situata tra il territorio del comune di Villa Castelli e il comune di Francavilla Fontana, al confine con le Contrade Tagliavanti, Cicoria e Fallacchia nei pressi della sorgente del Canale Reale, il corso d’acqua più lungo del Salento che sfocia nella Riserva Naturale di Torre Guaceto e non molto lontana si trova la Torre della Masseria Antoglia e la tanto citata, forse erroneamente, Fonte di Strabone. Possiamo scoprire un vero tesoro, la Chiesa Santuario di Santa Maria dei Grani che fu costruita nel 1538 e rimaneggiata nel 1809. È costruita sul casale medievale di S. Maria de Grana, tenuto nel XIII secolo, durante il regno di Federico II e all’epoca nota come “Taidda”.
Possiamo notare che il suo interno è un esempio di tardo barocco leccese arricchito da affreschi che raffigurano la Madonna Odigitria. Essa è un tipo di iconografia cristiana diffusa in particolare nell’arte bizantina e russa del periodo medioevale. L’iconografia è costituita dalla Madonna con in braccio il bambino Gesù, seduto in atto benedicente, che solitamente tiene in mano una pergamena arrotolata che la Vergine indica con la mano destra.
Se osserviamo la Chiesetta dall’esterno possiamo notare che essa è dotata di portale unico, ed è ancora visibile una piccola abitazione. Quest’ultima è la vecchia casa del parroco il cui ruolo era anche quello di custode.
Tutto l’insieme del complesso architettonico comprende anche un forno ed una stalla ed è fortificato da un alto muro a secco tipico della Valle D’itria e della Murgia.
Il suo interno molto particolare.
La Madonna di Grani è famosa per il miracolo contro i veneziani, quando l’esercito dei cappelletti, attaccò l’allora Medania, l’attuale Mesagne. Si recarono verso Francavilla Fontana e qui i contadini si radunarono all’interno della Chiesetta dei Grani e invocando la Madonna della Fontana all’arrivo dei veneziani, il Canale Reale si presentò gonfio di acqua a tal punto da proteggere tutto il territorio di Francavilla Fontana. Da qui ci fu la resa degli invasori e la leggenda narra che fu grazie alla Madonna della Fontana che si evitò il saccheggio della città degli Imperiali.
Molti anni fa in questo luogo si faceva una festa.
Purtroppo la chiesa versa oggi in totale stato di abbandono ma è un luogo a cui molti villacastellani sono legati! In questi ultimi anni é stata più volte votata come luogo del cuore per il censimento del FAI (Fondo Ambiente Italiano).