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Antenne 5G: tra lotta fra comitati e zonizzazione.

Come prosegue l’ormai annosa vicenda delle antenne? Ve lo spiego brevemente e in parole povere.

Penso che con una parola si possa riassumere il tutto: caos.

I cellulari non prendono, è innegabile.

La salute, però, resta la prima preoccupazione per tutti.

Siete mai passati negli uffici comunali per verificare come sia gestita la situazione?

Io ci passo le giornate e vi posso assicurare, a discapito di quello che molti pensano, che la gente qui, ci sta perdendo il sonno.

Nessuno può negare che siano state commesse delle mancanze (anche se, col senno di poi, anche rispondere subito sarebbe stato inutile), ma stanno cercando in tutti i modi di riparare e non è semplice farlo, venendo attaccati di continuo verbalmente da gente che ti piomba in ufficio.

Il comune sta cercando di creare un piano di zonizzazione per accontentare tutti, dal primo comitato “del diritto alla salute e all’ambiente di Villa Castelli”, al nuovo comitato per il sì, creatosi nelle ultime settimane e lo sta facendo con non poche difficoltà, viste le intromissioni.

Non vi ammorberò con decreti e regolamenti, vi basti sapere che per legge, un comune, non può vietare che le antenne siano installate in determinate zone e non può neanche ridurre le aree dove installare questi impianti, quindi di base, del regolamento comunale che disciplina l’installazione delle antenne, non ce ne facciamo nulla.

L’Arpa ha deciso che non ci sono problemi a livello paesaggistico, unico appiglio su cui potevamo contare, quindi amen: dobbiamo convincerci tutti che queste antenne si faranno.

Il punto è: dove? É quello che gli uffici comunali cercano di capire, continuando ad opporsi per primi all’installazione delle antenne al centro del nostro paese e perseverando nella ricerca di zone che rispettino la salute e l’ambiente.

Il Comune può scegliere dove piazzare le antenne? No.

Il comune può creare un piano di zonizzazione? , il comune può presentare un ventaglio di possibilità per l’installazione di queste antenne che metta d’accordo entrambe le parti.

E quindi cosa vuol dire? Vuol dire che alle Regioni ed ai Comuni è consentito individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile, (anche tramite divieto) quali ad esempio il divieto di collocare antenne su specifici edifici (ospedali, case di cura ecc.), mentre non è consentito loro introdurre limitazioni alla localizzazione, consistenti in criteri distanziali generici ed eterogenei (prescrizione di distanze minime da rispettare nell’installazione degli impianti dal perimetro esterno di edifici destinati ad abitazioni, a luoghi di lavoro o ad attività diverse da quelle specificatamente connesse all’esercizio degli impianti stessi, di ospedali, case di cura e di riposo, di edifici adibiti al culto, di scuole ed asili nido, nonché di immobili vincolati ai sensi della legislazione sui beni storico-artistici o individuati come edifici di pregio storico – architettonico, di parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate ed impianti sportivi), secondo quanto ribadito dalla Sez. VI, 9 gennaio 2013, n 44.

Continuare un contenzioso contro questi colossi, è inutile, lo abbiamo già visto accadere nei paesi limitrofi, dobbiamo solo trovare un accordo e smettere di farci la guerra.

Chantal Ligorio

Sono Chantal, sono sarcastica e polemica, ma ho anche dei difetti. Classe '95. Nel 2020 ho creato questo blog con il proposito di promuovere Villa Castelli e farla sentire più vicina a chi è lontano da casa, ma soprattutto perché da piccola avrei voluto fare la giornalista, quindi ne ho approfittato. Mi sono laureata in giurisprudenza ed attualmente lavoro in ambito commerciale. Dal 2023 sono socia della Pro Loco e faccio tutto il possibile per valorizzare il nostro paesello.

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