Alla scoperta della Cappella del Crocifisso: il primo e il più piccolo luogo di culto di Villa Castelli
Oggi vi mostriamo la Cappella del Crocifisso risalente al XV secolo, il primo e più piccolo luogo di culto di Villa Castelli tanto da avere il primato per essere la Chiesa più antica e più piccola. È situata in via Municipio dove sin dalla fine del 1700 era presente il “Borgo dei Trulli” che circondava tutto il complesso Municipale attuale. La nostra cittadina pur avendo una storia recente rispetto ad altre, per noi villacastellani questa struttura rappresenta le nostre origini di fede e di tradizione di una comunità che è venuta a formarsi a poco a poco, nella povertà più assoluta con tanta fatica e sacrificio.
È stata edificata prima della Chiesa Vecchia (XVIII sec.), della Congrega o Chiesa dell’Immacolata anticamente dedicata a Santa Filomena di Roma (1823) e della Chiesa Madre (1898).
La Cappella ha una superficie di circa 50 mq ed è ubicata al piano terra, lato ovest di un immobile contiguo al Palazzo Ducale, fu utilizzata prima dai Prìncipi Imperiali di Francavilla Fontana e poi dal Duca di Monteiasi come Cappella di famiglia e luogo di culto per la popolazione. L’interno fu restaurato nel 2001, 23 anni fa, mentre i lavori esterni avvennero nel 2012, 12 anni fa, assieme a tutto il complesso architettonico che comprende il Palazzo Ducale, la Chiesa Vecchia e il Museo Archeologico.
La Cappella del Crocifisso è molto semplice e graziosa priva di particolari decorativi con una pianta rettangolare con volta a stella in tufo e struttura portante in pietra. Sopra alla porta di accesso è presente un matroneo dove si affacciava la famiglia Imperiale prima e dopo la famiglia Ungaro. Questa Cappella ha un campanile a vela monofora ad una sola campana (datato anni ’50) ma questo è molto più recente perché anticamente vi era un campanile in stile barocco ed una piccola cupola.
Dedicata al Santissimo Crocifisso perché essendo il Patrono di Monteiasi (TA), paese natio del Duca Gioacchino Ungaro e il figlio Carlo Ungaro, vollero portare questo culto anche a Villa Castelli dove anche da noi veniva festeggiato il 14 settembre, giorno dell’esaltazione della Santa Croce.
Al suo interno sono custodite e venerate le statue che raffigurano la Passiome di Cristo e che vengono portate in processione il Venerdi Santo. Queste attuali sono in stile ligneo di Ortisei (BZ) e provenienti dalle botteghe del Trentino Alto Adige. La Cappella è dotata di altare ed è aperta in determinati periodi dell’anno dalle 7:00 alle 20:00 durante i “Sette Venerdì dell’Addolorata” in periodo di Quaresima, prima delle festività della Santa Pasqua.
Si può sostare per affidare delle preghiere e oltre alle statue dei Misteri potete ammirare l’antico Crocifisso in cartapesta, appeso su un vecchio altare di pietra. Visitando questo luogo storico del nostro borgo si può ritornare indietro nella Villa Castelli dell’epoca e riscoprire il forte legame dei nostri antenati con le tradizioni religiose. Oggi continua ad essere un piccolo luogo di preghiera, raccolto e grazioso.
L’antico simulacro del Crocifisso è l’unica statua dei Sacri Misteri in cartapesta rimasta a Villa Castelli, un vero patrimonio da preservare. Si narra che tutto il resto fu bruciato e gettato insieme ad altre opere perché considerate vecchie. Uno vero scempio per la nostra città!
Tra gli addobbi della cappella, pagati da Carlo Ungaro, dovevano esserci quasi certamente tre opere del pittore francavillese Vincenzo Zingaropoli (1779-1836) eseguite nel 1823: il Crocifisso (sicuramente è quello in cartapesta che come detto precedentemente, veniva portato in processione anche durante il mese di settembre per la festa del Santissimo Crocifisso), l’Immacolata (non sappiamo a quale si riferisca ma dorebbe essere il simulacro venerato nella Congrega e portato in processione dai confratelli l’8 dicembre) e la Madonna della Fontana (quella in cartapesta restaurata poco fa e ora collocata nella Chiesa dell’Immacolata. Ma quest’ultima opera potrebbe anche essere dell’artista Nicola Distante sempre di Francavilla Fontana e l’artista del Crocifisso come dicono molti esperti, potrebbe essere del maeatro cartapestaio Eugenio Maccagnani (4 aprile 1852, Lecce – 19 marzo 1930, Roma), conosciuto come il “Michelangelo della Cartapesta”, ma le date non coincidono.
Da un opuscoletto tratto da “Oratorio S. Francesco Villa Castelli”, Pasqua 1972, sono elencate non in modo cronologico, alcune delle statue lignee dei Misteri che vennero commisionate negli anni ’60 e ’70, anche se in passato nel nostro paese c’erano quelle più antiche in cartapesta che purtroppo furono bruciate e disperse come racconta molta gente:
1. Gesù morto, datato al 1964, quest’anno sono i 60 anni dalla realizzazione – Ditta Giacomo Vinc. Mussner – Ortisei (Bolzano) – Padrino: On. Dott. Antonio Perrino (in passato c’era anche la copertura vetrata) ;
2. Madonna Addolorata, datata 1965 – Ditta Giacomo Vinc. Mussner – Ortisei (Bolzano) – Padrini: i coniugi Sigg. Insegnante Silvio Neglia e Maria Zizzi. Anticamente avevamo la Desolata con vestizione ;
3. Gesù Crocifisso, datato 1966 (Questo elencato si trova nella Chiesa Madre esposto sull’altare maggiore) – Ditta Vincenzo Demetz & Figlio – Ortisei (Bolzano) – Padrini: i coniugi Sigg. Giovanni Danese e Maria Luisa Cassese ;
4. Gesù nell’Orto degli Olivi, datato al 1969 – Ditta Vincenzo Demetz & Figlio – Ortisei (Bolzano) – Padrini: i coniugi Sigg. Giuseppe Amico e Maria Lucia Marangi ;
5. La caduta di Gesù sotto la Croce, datata 1972- Ditta Ferdinand Stuflesser – Ortisei (Bolzano) – Padrini: Domenico Caliandro e Maria Elia ;
6. Ecce Homo, informazioni ???
7. Flagellazione di Cristo, informazioni ???
Nel 2016 è stata aggiunta aggiunta un’ottava statua, quella della Sacra Sindone.
Altre opere in legno che non riguardano la Cappella del Crocifisso e la Settimana Santa ma le immagini sacre venerate nella Chiesa Matrice riportate in altre documentazione a cura della Pro Loco di Villa Castelli e dell’Architetto Giuseppe Caliandro, sono:
1955, Madonna della Fontana – Ditta Giacomo Vinc. Mussner – Ortisei (Bolzano) ;
1961, San Pietro – Ditta Giacomo Vinc. Mussner ;
1963 o 1964, San Giuseppe – Ditta Luigi Santifaller ;
1965, Sacro Cuore di Gesù di G. Camassa (tela) ;
1969, San Vincenzo de’ Paoli – Ditta Giacomo Vinc. Mussner (anticamente era presente quello in cartapesta venerato nella Chiesa Vecchia, prima Parrocchia del paese a lui intitolata nel 1830 ;
1969, San Ciro – Ditta Giacomo Vinc. Mussner (come già sapete, altro simulacro è quello in cartapesta del 1957, probabilmente opera del cartapestaio Salvatore Bruno) ;
1970, San Francesco D’Assisi – Ditta Fernando Perathoner ;
1971, Gesù Bambino – Ditta Giacomo Vinc. Mussner (dovrebbe essere quello del bacio al bambinello il giorno dell’Epifania) ;
1980, Cuore di Gesù – Ditta Luigi Santiller (il simulacro del nostro Santo Patrono portato in processione il 2 ottobre. Altra imponente opera che raffigura il Sacro Cuore di Gesù è quella a manichino risalente al 1700 acquitata da Locorotondo (BA) in cambio del grano coltivato nella borgata Li Castelli) ;
1996, Madonna del Carmine in cartapesta (dovrebbe essere quella collocata dal 2018 nella nicchia presso Il Parco Monsignor Luigi Neglia in via Ceglie) ;
2002, Beato Giovanni XXIII – Ditta Giacomo Vinc. Mussner ;
2005, San Pio da Pietrelcina – Ditta Giacomo Vinc. Mussner.