Attualità

Scuole chiuse

Oggi 29 ottobre 2020 continuo a chiedermi (come uomo di scuola, vissuta per circa 42 anni dalla “ gavetta” alla dirigenza, dal quaderno delle “aste” alle LIM) il perchè di una visione della scuola ancora confusa se non proprio distorta.

Il mio “sconforto” si è acuito per la recente ordinanza del Presidente della regione Puglia, con la quale vengono chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado ad eccezione della SCUOLA DELL’INFANZIA: “….restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria” Ahime!, quale giustificazione trovare a tale decisione?

– Con l’affermazione “…frequenza non obbligatoria” è come se alle famiglie si dicesse:- Cari genitori i vostri bambini possono anche stare a casa tanto… –

VENGONO VANIFICATI tutti i fondamenti pedagogici di una istituzione che dalla sua nascita -18 marzo 1968-Legge 444- ad oggi ha, con un processo di evoluzione e miglioramento costanti (nonostante ad oggi la volontà politica non l’ha resa a tutti gli effetti obbligatoria) saputo guadagnarsi il suo spazio tanto da assumere un ruolo pedagogico fondamentale nella formazione integrale del bambino rafforzandone l’identità, l’autonomia, le competenze.

Si vuole prescindere? Allora Un collegamento con l’emergenza COVID 19 è assurdo: non credo che in giro ci sia un virus che fa differenze tra bambini che frequentano un ordine di scuola con frequenza obbligatoria ed altro ordine dove la frequenza non è tale? Mi piacerebbe conoscere il parere degli esperti. Non si è detto a gran voce che bambini e addirittura i neonati hanno una suscettibilità all’infezione?

Grande disorientamento.
Del resto parlare di Scuola in Italia significa far emergere le tante contraddizioni le tante debolezze ancora presenti nel Sistema: strutture, sicurezza, fondi di investimento, organici, trasporti, tecnologie. È certamente la grande sensibilità dei dirigenti, dei docenti, del personale ATA che ancora permette di “stare a galla”; non altro.
Un tentativo politico di riforma? La BUONA SCUOLA (Legge 107 del 2015) Risultato: fallimento su quasi ogni fronte.
Una rivoluzione è possibile ma con le scelte giuste e una ferma volontà politica

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