Presepe 2023 di Franco Corallo, “Papà Presepio”
Puntuale come ogni anno Franco Corallo e i suoi presepi realizzati con tanta passione e amore.
Una tradizione radicata nei secoli in Italia da 800 anni, precisamente dal 1223, quando San Francesco d’Assisi realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività anche se in origine non era come la conosciamo noi oggi.
Il maestoso presepe del 2018.
La sua numerosa collezione.
Negli ultimi due lavori realizzati da Franco: uno cinque anni fa, nel 2018 e l’ultimo quest’anno, lui ha voluto mettere in evidenza alcune caratteristiche artistiche e paesaggistiche della nostra cittadina, in particolare modo la nostra Chiesa Matrice. Corallo sentiva che nel suo percorso artistico mancasse qualcosa e cioè riprodurre in miniatura quello che i suoi colleghi dipingono su tela. Al presepio di quest’anno ha dato il titolo: “VILLA CASTELLI IN BOMBONIERA”. Le dimensioni sono 45x35x60 cm di altezza. Come si può notare dal video, Franco ha voluto mettere in risalto al piano terra del presepio un angolo della nostra Chiesa Matrice, il campanile. Una parte del Calvario, il plesso della scuola elementare “Don Lorenzo Milani” con la stele della Madonnina in Piazza Ostillio, il tutto avvolto da nenie natalizie.
Edizione 2023
Franco, essendo un autodidatta, un vero e proprio percorso artistico non l’ha avuto. Quando era ragazzino a lui piaceva farsi notare per le sue capacità manuali, a volte, tralasciando lo studio. Li piaceva guardare suo padre mentre lavorava al presepio; era affascinato dalle luci colorate, dalle statuine in cartapesta, dal muschio fresco e dalle nenie natalizie delle zampogne.
Franco inizialmente si è dedicato al modellismo statico ma alla fine ha prevalso l’amore per il presepio. Il sogno che ha realizzato è stato quello di organizzare una “Mostra Permanente del Presepio” in via Giacomo Matteotti e far vedere i suoi lavori manuali più o meno complessi mentre il suo secondo sogno nel cassetto sarebbe quello di divulgare nel Mondo Cattolico la figura di “Papà Presepio”. Corallo confidandosi ci dice che: “Immagino in futuro quando i presepisti nel fare il presepe collocheranno la statuina di Papà Presepio pensando al significato che esso incarna e cioè un papà che torna a casa la sera e si dedica in famiglia a fare il presepio. La storia di questo personaggio è in netta contrapposizione a quella di Babbo Natale, frutto del consumismo di questi ultimi tempi. Spetta a noi portare il Natale all’apice della spiritualità celebrandone il vero messaggio che è quello della famiglia”. Papà Presepio ha il compito di promuovere il presepio in tutte le sue forme artistiche. Nel presepio la scena principale è la Natività e in quelli più recenti Franco ha preso spunto dalla scuola presepistica napolitana del 1700 che vuole la Natività al di fuori della grotta.
Franco Corallo si è ispirato all’artista villacastellano Giacomo Cesaria, un pittore Naif deceduto circa 20 anni fa. Corallo spiega che il suo essere Naif non lo esprime in forma pittorica ma in forma modellistica infatti riproduce scene di vita quotidiana con statuine in terracotta da 3,5 cm interamente modellate, cotte e pitturate a mano da lui stesso. L’ambientazione dei suoi presepi è tipica dei centri storici pugliesi. I suoi presepi hanno l’illuminazione propria con corrente a 12 e 220 Volt. I materiali che usa sono: legno, sughero, argilla e altro.
A chi si congratula con Franco, lui risponde con una frase attribuita a San Francesco D’Assisi: “Un uomo che lavora con le sue mani è un operaio, un uomo che lavora con le sue mani e il cervello è un artigiano mentre un uomo che lavora con le sue mani, il cervello e il cuore è un artista”.
Il Signor Franco Corallo ha dedicato tutto il suo tempo all’arte presepistica senza nulla togliere alla sua famiglia che ha condiviso con lui questa passione. Ha ottenuto molti premi e attestati partecipando al “Concorso Internazionale di Luxembourg Art Prize”.
Concludo con un suo pensiero: “Sono convinto che nei momenti di immensa passione, quando tutto il mondo esterno non esiste, quando senti che le mani si muovono nvolontariamente e quando si chiudono gli occhi dal sonno, è proprio in quel momento che avverto di essere strumento del vero artista e cioè Dio”.