Volevo essere come Gigi Riva”: Luigi Cozzolino si racconta a “Una piazza di libri”
Ieri, domenica 03 settembre, “Una piazza di libri”, la rassegna culturale curata dall’associazione di promozione sociale “Villa Castelli on line” ha accolto, nel suo splendido salotto in piazza dei caduti di Nassiriya a Villa Castelli, il medico e scrittore Luigi Cozzolino, presentando il suo libro “Volevo essere come Gigi Riva e altri racconti”, edito da “Edizioni Grifo”.
La presentazione è stata introdotta da Alessia Scatigna – tra i soci fondatori dell’associazione -, che per questa serata ha sostituito la presidente dell’associazione Carmela Biondi, ed ha visto tra i protagonisti l’autore del libro – residente a Ostuni ma originario di Villa Castelli – che ha dialogato con il dirigente scolastico Sergio Costanzo e con Vittoria De Fazio.
Pregevoli gli interventi dell’assessore alla cultura Francesco Nigro che ha ricordato l’importanza della lettura e la fluidità di lettura del libro in tema e l’intervento tenuto dal sindaco che, tra le altre cose, ha affermato brillantemente: “io volevo essere come Platini!”, ricordando come fosse stato il campione della sua gioventù. Ora l’età non glielo consente più, ma noi gli auguriamo di essere il Platini dei sindaci!
Il libro è autobiografico e narra delle varie fasi della vita dell’autore, raccontate attraverso la forma narrativa dei racconti. Consta di tre parti, la prima narra “dell’età del pallone” – come la definisce lo stesso autore – e racconta gli anni della giovinezza tra le partite a calcio e la scoperta dell’universo femminile, spesso solo sognato. La seconda parte descrive l’età matura, il tempo delle scelte importanti, dove il protagonista diventa medico – nonostante non ne fosse del tutto convinto – ma spinto e persuaso dalla tradizione famigliare. Nella terza ed ultima parte torna la voce di un bambino, narrando di una traversata in mare, nella speranza di un ricongiungimento col madre una volta toccata la riva opposta.
Durante la serata sono stati proiettati dei video con immagini inedite della vita dell’autore e c’è stato spazio per la lettura di alcuni piccoli racconti che, come nel caso della novella sulla perdita della madre dello scrittore, raccontato da lui stesso, hanno commosso il pubblico presente.
L’autore ha spiegato come il titolo del libro è stato scelto per l’amore per il “pallone” che ha sempre avuto sin da ragazzino, quando aveva come riferimento proprio il grande campione Gigi Riva, dimostratosi campione in campo ma soprattutto fuori, rinunciando ad enormi offerte di denaro per non tradire e per ricambiare l’amore datogli da un’intera isola, la Sardegna, sua patria adottiva.
La serata è stata emozionante ed ha visto una buona risposta di pubblico, nonostante un freddo venticello di tramontana che ha messo a dura prova i presenti.
Dopo i saluti di rito, la conclusione è stata affidata alle bellissime parole di Cesare Pavese sui ricordi:
“L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo d’immortale, il ricordo che porta e il ricordo che lascia”.