AttualitàEvidenza

La Spaccatellata: Villa Castelli sponza forte

Siamo tutti, disperatamente, alla ricerca della felicità e pronti ad imboccare qualsiasi strada pur di ottenerla. Bene, sembrerebbe proprio che la strada da imboccare sia in direzione dell’Alto Salento e precisamente per Villa Castelli, almeno a giudicare dal brusio, i sorrisi, i profumi e le note musicali che il 28 luglio hanno accompagnato dalla periferia fino al centro storico il bel paese pugliese.

L’evento foriero di tutto questo è stata la prima edizione della Sagra “La Spaccatellata”, organizzata dal Comune e dalla proloco di Villa Castelli, nell’ambito di una vasta programmazione estiva volta a far restare il “castiddano” sul proprio territorio di appartenenza e ad allietare eventuali turisti e avventori dei paesi confinanti.

La regina di questo evento è stata la spaccatella o “spaccatedd” nel dialetto locale. Ma di cosa si tratta? Per chi non la conoscesse, è un tipico prodotto da forno pugliese, una pasta di pane disseccata a forma di disco oppure ovale, che prevede, a differenza del pane, due cotture.

Infatti, dopo una prima cottura, attraverso l’ausilio di uno spago, il “panetto” viene diviso in due e cotto nuovamente, ottenendo due parti a forma di ciambella, una più porosa ed irregolare, l’altra più piatta. Una volta pronta, prima di degustarla, bisogna assolutamente “sponzarla” e poi “conzarla“, termini dialettali che indicano, nel primo caso, l’immersione della spaccatella in acqua per alcuni secondi, in modo che la spaccatella diventi meno secca ma sempre croccante, e nel secondo caso la fase del condimento.

Il condimento classico prevede olio, pomodoro, sale e origano, ma è possibile condirla quasi con tutto, come ad esempio, melanzane, lampascioni, sardine e tutto ciò che la fantasia suggerisce.

Gli stand dell’evento, presso Largo Vincenzo Cozzolino, scalinate della felicità – mai nome fu più azzeccato! -, e via Fratelli Bandiera, sono stati presi d’assalto dagli avventori che hanno potuto degustare la spaccatella in diverse varianti.

Ma non è stato solo il palato ad essere soddisfatto, infatti, il gruppo Folk locale “Li Castelli” ha allietato i presenti, tra una sgranocchiata e l’altra, con una serie di canti e suonate popolari, portando i meno timidi ad esibirsi in alcuni passi di ballo e i più a sorridere e a goderne allegramente.

Mattatore, tra gli altri, della serata è stato il Sindaco Giovanni Barletta, che ha mostrato discrete doti da ballerino, invitando tutti i presenti a prendere coraggio e a ballare allegramente.

Tra una spaccatella, un ballo e un bicchier di vino c’è stato spazio anche per l’arte, con la mostra pittorica dell’artista locale Enza Schiavone, che per l’occasione ha esposto alcune opere da lei realizzate.

Le spaccatelle sono un prodotto della tradizione pugliese ma anche di tutto il Sud Italia e si trovano, con diverse denominazioni, lungo tutta l’area mediterranea.

L’evento, che è stato un gran successo, è stato un’ottima occasione per conservare e tramandare le tradizioni enogastronomiche e musicali della nostra terra, oltre che per creare felici momenti di convivialità.

La spaccatella è, probabilmente, più conosciuta con il nome di frisa o frisella, ma se venite a Villa Castelli dovrete assolutamente chiamarla Spaccatella, altrimenti rischierete nel migliore dei casi l’incomprensione dei presenti, e nel peggiore sarete accompagnati subito al di fuori d territorio Villa Castellano.

In ogni caso, è bene ricordare che nonostante negli ultimi tempi questo prodotto venga presentato come “gourmet”, in realtà ha una lunga tradizione popolare contadina. Un prodotto povero e a lunga durata, fonte di sostentamento primario nel passato, e nel presente elemento nostalgico per taluni, e ghiotta prelibatezza per altri.

Viva la spaccatella, viva Villa Castelli!

Gio Santoro

Sociologo, operaio da circa vent'anni, poeta a tempo perso, viaggiatore curioso e sognatore, attratto da ogni forma d'arte, lettore accanito e amante della natura. Libero, lascio respirare i miei pensieri, le mie emozioni e le mie passioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *